
20 Apr Design tricolore: il meglio del Fuorisalone lo scopri con Faberlab
Nella partita del design, in Europa, svetta il tricolore. E in una settimana in cui il Salone del Mobile di Milano e il Fuorisalone domineranno la scena (tanti gli appuntamenti dal 17 al 22 aprile), il Rapporto Design Economy della Fondazione Symbola presenta qualche dato sul quale riflettere.
NUMERI DA CAPOGIRO
Il settore del design di casa nostra è più che vivace con le sue 29mila imprese (quelle francesi e tedesche sono 26mila, quelle inglesi 21mila e quelle spagnole cinquemila), gli ottomila lavoratori, i 4,3 miliardi di fatturato (0,3% di Pil prodotto) cresciuto del 3,6% negli ultimi cinque anni. Ma non finisce qui: un addetto su sei che si occupa di design in Europa, è italiano. E in termini di fatturato l’Italia, in questo settore, è seconda solo al Regno Unito (che ne fa 7,8) e davanti a Germania (3,8), Francia (2,1) e Spagna (1,1).
FABERLAB DESIGN SOSTIENE IL BUSINESS
Designer, artigiani, imprese di tutte le dimensioni sviluppano idee, progetti, forme inglobandole in un pensiero che travalica la sola estetica. Un pensiero che si ritrova, in termini teorici e pratici, a Faberlab Design, la nuova anima del laboratorio digitale Faberlab di Tradate. Dove le Pmi, consapevoli di quanto siano creative e flessibili, entrano nel merito di uno strumento – il design, per l’appunto – che dà un valore aggiunto al proprio business sviluppando nuovi prodotti o facendo restyling di quelli che già esistono. Anche perché il futuro si può scrivere in modo diverso, entrandoci direttamente con un gusto che non guarda più e solo al bello e con una progettazione che punta alla funzionalità e alla commercializzazione.
Il Rapporto della Fondazione Symbola, però, mettere in rilievo un altro elemento fondamentale: la sovrapposizione tra imprese del design e della manifattura, in termini di specializzazione, sembra avvenga in modo naturale. E sottolinea quanto il ruolo del design sia strategico nel rapporto tra ideazione del prodotto e la sua realizzazione.
E proprio in questa chiave è da intendersi la tripla partecipazione di FaberlabDesign al Fuorisalone: la prima, indiretta, grazie al posizionamento della Sedia Rossa Varese simbolo di FaberlabDesign (design Giorgio Caporaso – produzione Lessmore) all’aeroporto internazionale di Malpensa.
La seconda, diretta, in zona K – all’interno di Isola Design District – dove è in programma Lovely Waste, evento dedicato all’economia circolare che vedrà protagonisti un gruppo di designer autoprodotti selezionati da Source. Un’occasione resa possibile dal designer Giorgio Caporaso, che porterà al Fuorisalone anche il brand italiano Lessmore.
La terza, insieme alle imprese, in occasione della visita guidata gratuita in programma sabato 21 aprile.
IL DESIGN RISOLVE PROBLEMI COMPLICATI
D’altronde, il tema è d’attualità e i dati trasmettono fiducia: in Italia, nella Design Economy, ogni addetto produce 90mila euro di fatturato in un anno. Oltre il valore medio comunitario ma un poco sotto rispetto alle performance di Spagna (che raggiunge i 100mila euro) e il Regno Unito che, invece, arriva addirittura ai 137mila euro.
Ermete Realacci, presidente di Symbola, non manca di sottolineare l’importanza del design e di quello che rappresenta: «Il design non è solo legato all’estetica ma anche alla capacità di risolvere problemi complicati: dall’ideazione di nuovi prodotti all’individuazione di nuovi mercati, fino alla ricerca di nuovi significati. Ieri come oggi la creatività è l’infrastruttura immateriale del made in Italy, non è un caso se la cultura del design è più forte dove ci sono imprese protagoniste del made in Italy. Come dimostrano autorevolmente il Salone del Mobile, la più importante fiera del settore a livello internazionale, e la Triennale, modello e punto di riferimento insieme alla Biennale di Venezia per le oltre 250 Biennali e Triennali sparse nel mondo».
CON LE PMI VERSO UN MONDO MIGLIORE
Ma «il design – prosegue Realacci – è strategico anche per sviluppare una nuova generazione di prodotti che nel segno della bellezza rispondano ai dettami dell’economia circolare: efficienza, minore impiego di materia ed energia, riciclabilità, riutilizzabilità». E’ anche grazie al design se, oggi, il Made in Italy è il terzo marchio più conosciuto al mondo dopo Coca Cola e Visa. Ed è proprio in questo settore che il ruolo delle piccole e medie imprese fa la differenza. Queste, grazie al loro dinamismo, alla loro spinta verso il cambiamento e ad un’alta propensione al rischio sono un esempio di quell’eccellenza alla quale, da sempre, guardano con grande attenzione i progettisti e i designer di tutto il mondo.