13 Mar Faberlab, 4 anni di vita e non è che un debutto
Allora le stampanti 3D cominciavano a far parte del linguaggio comune, la prototipazione rapida stava conquistando anche alcune piccole realtà imprenditoriali, si scoprivano le potenzialità di strumenti come la scheda Arduino e il machine learning.
La cultura d’impresa faceva un balzo enorme e Faberlab si trasformava in centro di lavoro, di comunicazione e informazione per facilitare la connessione con il futuro.
Dopo quattro anni, Faberlab continua a cambiare per stare al passo con le mutazioni dell’economia e del modo di fare impresa. Oggi, il laboratorio è sempre più concentrato sul rapporto tra formazione e innovazione, tra l’acquisizione di nuove competenze (non solo da parte degli imprenditori), ricerca e applicazione nelle aziende e service a supporto della prototipazione veloce in campi sempre nuovi.
La formazione è uno strumento cruciale nella maturazione di imprenditori e dei loro collaboratori. Perché l’acquisizione di nuove competenze è legato a doppio filo con le ultime tecnologie sulle quali stanno scommettendo le imprese. Formazione che supera il concetto di “corso” per agganciarsi ad una visione d’insieme che si compone sempre più al di fuori dell’aula e sempre più in laboratorio. La formazione, insomma, diventa sperimentazione. E, nella miglior tradizione della piccola impresa, si apprende facendo. Sono le stesse imprese a chiederlo.Proprio loro, che dal Faberlab si lasciano stimolare per dare un valore in più alla catena produttiva, chiedono giovani preparati che siano in grado di portare in azienda competenze su tutto quello che è Industria 4.0.

Davide Baldi – Responsabile Faberlab
Ecco il punto di forza di questo laboratorio digitale: «La digitalizzazione nelle aziende richiede uno sforzo organizzativo che l’imprenditore, da solo, non riesce a raggiungere – dice Davide Baldi, responsabile di Faberlab – E due sono le parole sulle quali si deve lavorare: interconnessione e integrazione. Nei prossimi dieci anni, il vero business sarà quello della lettura dei dati e della loro elaborazione; dall’altra ci sarà l’integrazione del sistema logistico della fabbrica per gestire in modo strategico flussi e movimentazioni».

Umberto Rega – Responsabile Versione Beta
Un passaggio, questo, che porta direttamente alla maturazione delle aziende: «Le nuove tecnologie devono essere alleate delle nuove competenze – afferma Paolo Rolandi, presidente del comparto della meccanica di Confartigianato Imprese – Se è vero che in futuro il 65% dei nostri giovani farà lavori che oggi non esistono ancora, è anche vero che qui al Faberlab si è preparati per dare alle aziende le risorse umane che servono. Ma anche l’imprenditore ormai sa che il suo grado di resilienza deve essere alto: adattarsi alle nuove condizioni del mercato e della produzione non è più una libera scelta».La crisi del manifatturiero, accusata dallo scoppio della crisi economica, potrà rientrare solo se si terrà fermo il proprio impegno sull’innovazione.

Paolo Rolandi – presidente del comparto della meccanica di Confartigianato Imprese
Ma per farlo, ci si dovrà concentrare su altri due punti: la preparazione di tecnici sempre più bravi, e la progettazione, «perché il passaggio verso le nuove tecnologie passa proprio dalla progettazione – insiste Baldi – Passa dall’esigenza di fare cose diverse e di realizzare prodotti che non si sono mai fatti». Da qui al ruolo chiave che può giocare la prossima rivoluzione di Faberlab, il passo è breve.