05 Ott Faberschool: l’ottava stampante parla greco e latino
Faberschool, il progetto nato all’interno di Faberlab per portare le nuove tecnologie del digitale nelle scuole e per sottolineare quanto l’investimento sulle macchine sia un investimento nelle competenze dei giovani, cresce e approda al Liceo Crespi di Busto Arsizio. L’ottava stampante 3D – le altre sette erano state consegnate all’Isis Valceresio di Bisuschio, all’Isis Newton di Varese, all’Istituto Padre Monti di Saronno, al Liceo Scientifico Galileo Ferraris di Varese, al Liceo Scientifico Marie Curie di Tradate, all’Enaip di Busto Arsizio e all’Itis e Ipsia Ponti di Gallarate – sarà donata alla scuola da quattro giovani imprenditori di Confartigianato Varese. Un’operazione di crowdfunding che Rocco Dabraio, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Associazione varesina, ha presentato insieme a Stefano Comida, Federico Bollini e Claudio Sinigaglia.
La consegna della stampante 3D è avvenuta quest’oggi nel laboratorio di fisica titolato a Giacinto Biasco, professore del Crespi scomparso prematuramente e che si era molto interessato ai possibili sviluppi delle nuove tecnologie all’interno di una struttura di formazione umanistica come è il Crespi, composto da Liceo Classico (esiste da 93 anni),Liceo Linguistico (esiste da 21 anni) e Liceo di Scienze Umane (al suo sesto anno di attività). La dottoressaCristina Boracchi, dirigente scolastico dell’istituto, ha sottolineato quanto “il Crespi sia in linea con l’alternanza scuola/lavoro prevista dal Governo: i ragazzi lavorano quindici giorni all’anno per otto ore al giorno, anche all’estero, per un totale di 200 ore nel triennio”.
Perché una stampante 3D in un Polo dedicato alle scienze umanistiche? “Vogliamo far capire ai ragazzi – continua la preside – quanto sta cambiando il mondo in fatto di progettualità e brevettazione. Inoltre, crediamo che anche i licei umanistici possano avere un appeal per il mondo dell’artigianato e quindi aprirsi alla tecnologia – che per noi non è uno scopo ma uno strumento importante – sia ormai un dovere assoluto. Al di là del Piano Nazionale per la Scuola Digitale varato dal Governo, il Crespi crede nell’utilizzo della stampante 3D finalizzato all’apprendimento”.
D’altronde l’Istituto non è nuovo ad un interesse di questo tipo: alcuni professori – di matematica e fisica ma anche di lingue straniere, lettere e religione – avevano già partecipato al corso di formazione su stampante 3D al Faberlab di Tradate.
Il mondo cambia e alla base della sua trasformazione ci sono gli algoritmi: “La micro-progettualità che interesserà il Crespi sarà definita con Confartigianato Varese perché potenzialità e materiali a nostra disposizione faranno la differenza, ma tra i desideri ci sono quelli di un piccolo museo numismatico e la ricostruzione storica di strumenti ormai scomparsi”, conclude la dottoressa Boracchi.
Una mossa coraggiosa che deve avere i suoi sviluppi, perché “viviamo in un’epoca nella quale le azioni sono più importanti delle parole”, afferma Rocco Dabraio, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Varese. “Con questa iniziativa – prosegue Dabraio – vogliamo sottolineare l’impegno, l’attenzione e la sensibilità del nostro mondo imprenditoriale nei confronti dei giovani, perché avvicinare il mondo della scuola e quello del lavoro è ormai una necessità dettata dai tanti cambiamenti intervenuti nelle aziende ma anche nella società. E se ragazzi e imprenditori devono parlarsi, quale miglior modo se non quello di portare gli strumenti dell’azienda sui banchi? La digital fabrication, già da ora, sta interessando sempre di più il nostro modo di lavorare e, senza dubbio, rappresenta per i giovani di oggi un valido strumento di sperimentazione e crescita”.
Da qui la stampante 3D ad un liceo umanistico, coinvolto al pari di istituti scientifici e professionali dal grande valore dell’artigianato: formazione sul campo, learn by doing, applicazione delle conoscenze scolastiche direttamente alle macchine, crescita personale ed esperienze accumulabili che spingono i ragazzi verso ciò di cui hanno bisogno le nostre imprese.