Alla Liuc per sperimentare le logiche della Lean Production

Alla Liuc per sperimentare le logiche della Lean Production

Imprese a lezione di Lean Production nella seconda giornata del percorso di avvicinamento alla “produzione snella” iniziato l’estate scorsa al Faberlab di Tradate e proseguito , venerdì 19 ottobre, all’i-Fab della Liuc di Castellanza con un obiettivo: consentire agli imprenditori di provare dal vivo a ridurre gli sprechi in azienda. Perché se la crisi economica ha inciso su mercati e fatturato, è anche vero che tra le tante soluzioni a disposizione delle imprese ce n’è una che l’azienda la cambia, in meglio: la Lean Production. Che altro non è – nelle parole di Tommaso Rossi, professore della facoltà di Ingegneria gestionale e docente di Digital Factory (ancora più nel dettaglio, di impianti industriali e meccanici) – un metodo per «fare di più e meglio con meno».

METTERSI IN GIOCO E ALLENARSI


La prima regola: mettersi in gioco. Gli imprenditori, compreso il presidente di Confartigianato Imprese Varese Davide Galli e il responsabile di Faberlab, Davide Baldi, lo hanno fatto nelle fasi di montaggio di un calcio balilla. Quattro gambe, il tavolo da gioco, le rampe agli angoli, le otto file di omini: bulloni, avvitatori elettrici, particolari in plastica per il segnapunti. Con in testa l’idea che tutto dev’essere organizzato nel minimo dettaglio. Compresa la sicurezza sul luogo di lavoro con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali (occhiali e guanti). Perché la Lean è la massima ottimizzazione dei tempi, l’azzeramento degli sprechi, la pianificazione dei movimenti: solo quelli utili. E’ per questo che a ciascun imprenditore è stato consegnato un contapassi: anche quelli devono essere misurati. Uno in più o in meno fa la differenza. L’allenamento è alla base di ogni buon risultato.

GLI ERRORI SI FANNO: L’IMPORTANTE È ACCORGERSENE ED EVITARLI

Così gli imprenditori hanno continuato a fare gli imprenditori, ma in modo diverso. Dopo la prima fase, è scattata la valutazione: alcuni errori, obiettivi non raggiunti, il rapporto tra produzione e logistica squilibrato ma anche parte del materiale mancante, utensili non sempre adatti o ben funzionanti. Qualche difetto di troppo. 

Gli imprenditori sono entrati nel merito, e alla Lean si sono appassionati. Perché l’incontro ha fatto scattare quella sana competizione tra i gruppi che, poi, nella vita quotidiana di ogni impresa si trasforma in competitività sui mercati.

Correggere il tiro si può e si deve: riducendo le variabili all’interno dei processi, stabilizzando le performance (accorgersi degli errori fatti porta poi ad aumentarle), concentrandosi sul problem solving per poi chiudere con il metodo Kaizen, quella filosofia di business che filosofia lo è diventata sempre meno. Per trasformarsi nella pratica di quello che è: il miglioramento continuo. Il Lean manufacturing ne è uno dei tanti concetti.

I CONCETTI CHIAVE: GLI IMPRENDITORI SI STANNO PREPARANDO

Allora la Lean si acquisisce strada facendo, accompagnati dagli esperti di Faberlab, che possono affiancare in azienda gli imprenditori per avviare un nuovo modello di impresa lean. E partendo dai concetti chiave del Seiri (separare; cioè dividere gli oggetti utili da quelli inutili), dal Seiton (sistemare; ricercare le giuste modalità per collocare le cose per soddisfare sicurezza, qualità ed efficienza), dal Seiso (far splendere; la pulizia serve per individuare i problemi sul nascere), dal Seiso Seiketsu (standardizzare) e dal Seiso Shitsuke (sostenere; la comunicazione diffusa, la responsabilizzazione e la motivazione sono indispensabili).

A VOLTE L’ORGANIZZAZIONE NON MANCA SOLO ALLE IMPRESE

Gli imprenditori non parlano il giapponese, ma sanno bene quanto l’organizzazione sia alla base di un fatturato sanoFabio Tronconi, della Codato Srl di Cassano Magnago, nella sua azienda non applica ancora quella organizzazione che si definisce “Lean”, ma su qualche punto è allineato: l’ordine, la pulizia, il rispetto dei ruoli e delle competenze. E poi l’utilizzo dei software «per organizzare la pianificazione e il controllo della produzione. Certo nelle aziende ci sono tantissime variabili, soprattutto per chi lavora conto terzi. Diciamo che la Lean è importante tanto per l’imprenditore quanto per i suoi clienti e fornitori, spesso disorganizzati». Il vantaggio? «Dare una metodologia e una disciplina di lavoro chiara, condivisa e funzionale».

LEAN PRODUCTION E IMPRESA 4.0: LA SCELTA GIUSTA

Nella quale, agli inizi, ci può stare anche l’errore. A dirlo è Paolo Moneta della Ipl di Uboldo, specializzata nella bulloneria stampata a caldo: «Sono qui per vivere un’esperienza diversa che, penso, mi potrà aiutare un domani. E sono qui perché voglio fare mio il linguaggio della Lean Production per applicarlo, all’interno dell’azienda, attraverso gli strumenti di Impresa 4.0».

L’obiettivo, per tutti i presenti, è questo: «Ottimizzare tutte le fasi dell’azienda – dal caricamento dei documenti nel gestionale alla produzione – per liberare risorse ed eliminare le attività che non hanno valore». Errori compresi: «Perché si può sbagliare una volta, ma non due».