
15 Feb Potenziare i laboratori odontotecnici con le stampanti 3d
Cresce l’offerta di stampanti 3d pensate per l’ambiente medicale e dentale. Analizzare le offerte dei principali e i punti chiavi della tecnologia che propongono è una sfida per realizzare un’effettiva innovazione dei laboratori odontotecnici.
Questo l’obiettivo del workshop “La stampa 3d per odontotecnici: le soluzioni di DWS” svoltosi lo scorso martedì 6 febbraio presso il FaberLab di Tradate.
L’evento è stato organizzato da Faberlab in collaborazione con Ars & T e Dws Systems, e ha avuto come relatori Franca Cristofoli della Dws (azienda vicentina leader nelle tecnologie di stampa 3d ) e Matteo Bonacina, titolare della Ars & Technology Srl.
Ad aprire l’incontro, , il responsabile di Faberlab, Davide Baldi, e a seguire un intervento di Antonio Ziliotti, vicepresidente della European Federation of Dental Lab Owners and Dental Technicians.
Potenzialmente tutti i sistemi di stampa 3d, da quelli da scrivania basati sulla deposizione dei filamenti fusi fino ad arrivare ai sistemi che fondono polveri metalliche, sono adatti per applicazioni dentali.
La differenza viene fatta dai materiali che possono trattare dalle loro caratteristiche meccaniche e fisiche. E soprattutto dalle certificazioni di biocompatibilità dei materiali, anche se per molte applicazioni in odontoiatria la biocompatibilità in senso stretto di resine, polveri e filamenti non è un requisito sempre necessario.
Lo è se si tratta di creare un impianto di un ponte removibile da installare in bocca, ma quando si tratta di stampare un modello per preparare apparecchi dentali o di un prototipo di un componente medicale la biocompatibilità non è sempre necessario.
L’incontro ha permesso di fare il punto sull’offerta di stampanti 3d pensate per il dentale, soffermandosi in particolare su un produttore, ossia DWS Systems, che ha nella sua offerta un linea specifica per questi impieghi e assicura assistenza e consigli su applicazioni e materiali.

Nel primo intervento di DWS oltre alla presentazione della gamma di modelli di DWS, la relatrice si è soffermata sulle caratteristiche proprie della manifattura additiva.
Dice Franca Cristofoli: «Il settore odontotecnico è molto attento a tutto quello che sta accadendo in fatto di nuove tecnologie, quindi posso tranquillamente dire che una stampante 3D ormai è presente in ogni laboratorio. D’altronde il mondo stava andando in quella direzione già due anni fa».
Nel dettaglio, sono diversi i sistemi di produzioni della linea dentale DWS Systems, basati sulla tecnologia DLP e sviluppati per realizzare da un minimo di 15 a un massimo di 4.100 corone al giorno.
Tra questi vale la pena di citare la stampante DFAB, studiata per cliniche dentali e disponibile sia nella versione da scrivania sia in quella chairside, ovvero posta su carello da tenere in prossimità della poltrona dentistica.
La gamma è completata dai modelli DigitalWax 020D, 028D, 029D, 030Dm, sistemi di produzione rapida per applicazioni ortodontiche che differiscono per produttività e area di stampa.
Per tutti i sistemi sono disponili resine biocompatibili realizzati interamente da DWS per varie applicazioni: scheletrati, guide chirurgiche, temporanei, microfusioni a cera persa per produrre corone, ponti e componenti ad altissima precisione, nonchè per la produzione di modelli realistici di tessuti molli e maschere gengivali.

Matteo Bonacina, titolare della Ars & Technology Srl, nel suo secondo secondo intervento ha concentrata la propria attenzione sulle opportunità offerte dalla c.d. digitalizzazione ai laboratori odontotecnici.
Sottolineato la necessaria e ineludibile trasformazione digitale dei laboratori.