Quattro giovani russe al Faberlab: «Con la stampa 3D realizziamo le nostre idee»

Quattro giovani russe al Faberlab: «Con la stampa 3D realizziamo le nostre idee»

Se l’Università di Astrakhan e la sua città (una delle principali della parte meridionale della Russia europea, situata sul fiume Volga a 90 chilometri dalla sua foce nel Mar Caspio) sono rimaste nel cuore di Faberlab, in quello dei suoi studenti risplende il sole italiano.

In questo 2019, il Digital Innovation Hub di Confartigianato Imprese Varese fa il bis – dopo l’esperienza di due anni fa – ospitando quattro studentesse che frequentano la Facoltà di Architettura e Ingegneria Civile (ma anche di Design) dell’ateneo.

LA FULL IMMERSION CHE METTE NEL CASSETTO CARTONE E COLLA

La collaborazione, nata da un accordo siglato tra l’Associazione varesina e l’Università russa (i primi contatti si sono avuti nel dicembre 2016 al Denkmal-Salone del Restauro di Lipsia), insiste su un obiettivo condiviso: formare i giovani attraverso una full-immersion nel mondo dell’innovazione.

RVD’altronde chi pensa il proprio futuro tra cupole futuristiche e costruzioni/oggetti ecosostenibili, sia che si parli di architetti o designer, non può non entrare nel vivo di quelle tecniche di prototipazione e modellazione rapida, attraverso la stampa 3D, che hanno messo nel cassetto (ma non per tutti) i modellini in cartone e colla.

LA “VITA LENTA” ITALIANA: DA MILANO A COMO, TUTTO AFFASCINA

Lo sanno bene Serafima Sredinskaya (21 anni), Adelina Ablyaeva (22), Tatiana Mamagulashvili (21) e Adelya Safarova (21) con i loro sorrisi generosi e vivaci. Ad unirle è l’effervescenza generata da questo viaggio-studio dove da un lato si impara ad acquisire nuove professionalità e dall’altro ci si lascia incantare dalle bellezze paesaggistiche e architettoniche di un’Italia che, per loro, è «food, nature, architecture and people».

La formula di una vita che tutti ci invidiano: «Ci piacciono le piccole città e il calore dei loro abitanti. La cura e l’attenzione con le quali vivete il contatto con la natura, gli spazi tranquilli, le passeggiate rilassanti. Puoi andare ovunque e ovunque resti stupita. Una vita lenta tutta da apprezzare». E così eccole a Milano, «che è bella nell’accostamento di edifici antichi e moderni», a Como e poi con il battello a Bellagio «per apprezzare quanto la natura e l’architettura, integrandosi, stiano bene insieme».

UN MESE AL FABERLAB: «E’ BELLO POTER TOCCARE LE TUE IDEE»

A loro disposizione avranno un intero mese – faranno ritorno in Russia ai primi di ottobre – da passare al Faberlab, dove i sogni prendono forma. Perché è questo ciò che vogliono fare Serafima, Adelina, Tatiana e Adelya: «All’Università abbiamo un Laboratorio di stampa 3D, con tanto di laser cutter, ma non lo si usa tutti i giorni. Lavoriamo con il computer, ma anche questo entra in gioco nelle fasi finali dei progetti. Insomma, i modellini li realizziamo ancora con la carta sia che si tratti di case, scuole, grattacieli, interni o paesaggi. Però l’ateneo si è dotato di una tecnologia sul green building, una sorta di certificato speciale».
In testa tante idee, schizzi da mettere su carta, da buttare nel computer, da far girare su loro stessi: «Al Faberlab ci sono tante stampanti 3D (la nostra preferita è quella a resina) che useremo poco a poco perché ci daranno l’occasione di guardare i progetti in modo diverso, concentrandoci su quello che funziona ma anche, e soprattutto, sugli errori che contengono. Poter muovere ciò che hai disegnato, e poi poterlo toccare, è un vantaggio incredibile».

CONFORT E VELOCITA’ PER REALIZZARE EDIFICI PIU’ COMODI E MENO COSTOSI

Non hanno paura di mettersi in discussione, queste ragazze. Anzi, lo vogliono fare proprio per migliorare. Perché sanno che anche le forme di un edificio, non sono definitive: «Vogliamo fare sempre qualcosa di nuovo, rimescolare i progetti, cambiare le linee. L’essenza dell’architettura e del design sta tutta qui: fare qualcosa per te stessa e per il tuo confort, per poi migliorare la vita di tutti». In realtà, l’essenza non sta solo nella parola “confort”, che mette tutte d’accordo, ma anche nella voglia di velocità. Perché «i tempi stanno cambiando e non possiamo fermarci – dicono le giovani studentesse -. Dobbiamo realizzare nuove case e nuovi oggetti che si integrino con esse. E usare nuovi materiali per poter rendere un edificio più comodo e meno costoso. Il 3D rende tutto più facile, e lo useremo anche quando si tratterà di studiare la realizzazione dei parchi».

CON FABERLAB NON C’E’ LIMITE ALL’IMMAGINAZIONE

In Russia si lavora diversamente, ma al Faberlab si impara a lavorare in un modo completamente diverso.

Teso al futuro: «Questa è una chiave interessante – sottolineano le future architette e designer – che si trova nel fatto di poter lavorare con persone diverse in ambiti diversi e in Paesi diversi. Se nella nostra vita vogliamo avere un’occasione, dobbiamo fare di tutto per portarcela a casa: Faberlab fa parte di questa occasione. Il confronto genera idee, e qui se ne trovano tante».

All’Università di Astrakhan, dove le idee non mancano, ne porteranno di nuove ma, soprattutto, porteranno quelle conoscenze che permettono di dare una marcia in più alla progettualità.

Per ora Serafima, Adelina, Tatiana (queste tre sono all’ultimo anno di studi) e Adelya (al quarto anno) sono in una fase perlustrativa che le porterà a «realizzare ciò che vogliamo, perché con le nuove tecnologie non c’è limite all’immaginazione».

Nel frattempo, per entrare in confidenza con tutto ciò che è innovazione, il quartetto sta lavorando su alcune protesi d’anca – si eliminano le bave e si interviene con la carta vetrata per rendere lisce le superfici – di un vivace colore giallo: «E’ vero, questo non c’entra proprio niente con l’Architettura, ma avremo tempo per pensare ai nostri edifici. Avremo tempo e lo faremo».