
17 Mar A scuola, con i ragazzi che sognano in 3D
Sul loro futuro si fanno tante domande, ma il coraggio non gli manca. Al Salone dell’Orientamento alla Scuola Vidoletti, Confartigianato Varese ne incontra una quarantina dell’I.S. Falcone (sezione fotografia), ISIS Pontidi Gallarate (sezione informatica) e dell’Istituto Rosetumdi Besozzo (sezione linguistica).
Nessuno tra loro sa cosa farà domani: 6 su 40 proseguiranno gli studi, 1 su 40 ha un’idea chiara di cosa fa un piccolo imprenditore, 4 hanno visto una stampante 3D in funzione. Michelle, Matteo, Michael hanno sconosciuto le nuove tecnologie alla Fiera dell’Elettronica, al MediaWorld di Gallarate, con il progetto Faberschool di Confartigianato Varese, che le stampanti 3D le ha portate nelle scuole. Ma c’è anche chi ha un amico ballerino che con le nuove tecnologie ci sa fare: per ora stampa portachiavi, ma le porte sono aperte. L’alternanza scuola/lavoro non è un mistero anche se tra i quaranta l’hanno provata in pochi.
Acquistano su Amazon e E-Bay, molti hanno messo il loro “like” sulla pagina Facebook di Faberlab, gli altri hanno sperimentato lo stage. Sono contenti, entusiasti, curiosi. Meravigliati, soprattutto, di come sta cambiando il mondo: ne vogliono fare parte perché dicono “è il mio turno…”. Chi ha passato un po’ di tempo in azienda, è rimasto soddisfatto: non ha fatto solo fotocopie.
Però l’artigianato, per loro, è ancora misterioso: nessuno fra i ragazzi ha mai pensato si potessero fare cose tanto diverse e stimolanti con il 3D. L’artigianato pensavano fosse diverso, e invece i prototipi li affascinano. Lo sguardo corre al tavolo dove Confartigianato ha allineato modelli di occhiali, ingranaggi meccanici, viti e chiavi, oggetti di uso comune tridimensionali.
Finisce l’ora di orientamento: le domande non sono molte ma la voglia di toccare con mano i pezzi li travolge. E la richiesta a Confartigianato arriva spontanea: “Ci regalate una stampante 3D?”.