Tutto quello che avreste voluto sapere sulla stampa 3D e non avete mai chiesto a Lodi

Tutto quello che avreste voluto sapere sulla stampa 3D e non avete mai chiesto a Lodi

Nel Lodigiano qualcuno già le  usa quotidianamente, come alcuni odontotecnici, che con stampanti tridimensionali realizzano protesi perfette. Qualcun altro nemmeno sa di cosa si tratta, ma  vorrebbe trovare un nuovo strumento per rilanciare la propria  impresa.
A tutti loro, imprenditori, professionisti,  o anche studenti, era rivolto  l’incontro “Tutto quello che avreste voluto sapere sulla stampa 3D e non avete mai chiesto”, organizzato lo scorso 11 marzo presso la sede di  Confartigianato Lodi, primo appuntamento del progetto  FaberLab.
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Un workshop tenuto da RiccardoVisentin, presentato come artigiano digitale: «Vengo da una famiglia di artigiani, e ormai dodici anni fa ho provato il desiderio di capire come nuove tecnologie potessero fondersi con il  mio lavoro. È stato quasi per curiosità che mi sono avvicinato alla  stampante 3D».
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Visentin  ha raccontato così la storia di questi  strumenti, nati già nel 1984, ma che solo ultimamente sono riusciti a diventare alla portata  di tutti creando, come ha spiegato il segretario di Confartigianato  Vittorio Boselli, un giro d’affari stimato in 16 miliardi di euro. «Un segno concreto di sviluppo, e non qualcosa di astratto» ha detto Boselli. Proprio mentre parlava, la stampante digitale del FaberLab lodigiano stava ronzando, creando a piccoli passi, curva  dopo curva, un prodotto di plastica bianca.
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«La stampa 3d è una rivoluzione nella  creazione di prototipi estetici e  funzionali -ha proseguito Visentin, addentrandosi nelle potenzialità dei nuovi sistemi di stampa -. Avere in mano un oggetto fatto di plastica, sebbene non sia l’oggetto definitivo, è comunque molto meglio di un rendering. Prototipi funzionali possono essere utilizzati per fare test dinamici odi impermeabilità. La nuova grande  scommessa, ora, è quella di realizzare  anche i prodotti finali attraverso  stampanti 3D».
I limiti, per ora, sono nei materiali: le finiture non sono accurate come quelle di un oggetto fatto di  plastica stampata, ma il grande vantaggio è la personalizzazione:
«Per ciascun prodotto-ha chiarito-  si possono fare varianti di ogni tipo semplicemente con una modifica  nel software».
Il prossimo appuntamento è per mercoledì 15 aprile con il workshop “Progettare in 3D con Rinhoceros e Keyshot. Come il digitale sta rivoluzionando la fabbricazione”, relatore Riccardo Visentin, Artigianato Digitale, presso la sede di Lodi, via della Marescalca 6.